E' trascorso molto tempo dai decenni 1960-80 durante i quali i calabresi avevano cercato in tutti i modi di cancellare millenni di cultura enogastronomica; la tivù, il boom economico hanno contribuito a diffondere nuovi stili di vita ed abitudini alimentari e tutto ciò che era autoctono è diventato, di colpo, emblema di arretratezza, fuori moda, oltre che dannoso per la salute..
La storia dell’agricoltura, della sua evoluzione e dei suoi riflessi sulla vita dell’uomo e sulla sua organizzazione sociale è un percorso di oltre diecimila anni, nei quali le società seminomadi di cacciatori e raccoglitori diventano stanziali perché si dedicano all’agricoltura. In quest’arco di tempo avviene una selezione, sia dei prodotti, sia dei saperi che caratterizzano via via l'esperienza contadina.
Il connubio tra agricoltura e cucina è evidente: non c’è l’una senza l’altra, nel senso che non solo la cucina trasforma, cercando di migliorare, solo ciò che viene prodotto nell'attività agricola (si sceglie cosa coltivare in funzione della necessità di reperire cibo) ma le due attività sono integrate in un corpus più ampio che comprende anche le tecniche di trasformazione e conservazione nel tempo degli alimenti. I saperi delle famiglie contadine erano molto differenziati ma anche integrati: pure dove c'era divisione del lavoro, chi cucinava sapeva benissimo come era stato ottenuto quel particolare ingrediente che stava cucinando; chi lo coltivava sapeva benissimo come sarebbe stato trattato per essere consumato a tavola.
Con tali presupposti, un gruppo di calabresi si sono uniti per dare vita alla “Accademia delle Tradizioni enogastronomiche di Calabria” con la finalità di mettere insieme i pezzi di quel mondo rurale e delle tradizioni culinarie per far rivivere, oggi, con uno sguardo rivolto alle nuove generazioni - i racconti della cultura millenaria di una regione che ha visto l'alternarsi di importanti e grandi civiltà mediterranee, a momenti di crisi di identità.
Tutelare e valorizzare un bene significa non solo conservare il bene stesso attraverso il tempo, ma vuol dire soprattutto mettere in campo iniziative di gestione capaci di rappresentare un fattore di sviluppo sociale ed economico del territorio.
L’Accademia, a tal fine promuove le seguenti attività:
- Organizzazione di incontri per diffondere la conoscenza della cultura enogastronomica calabrese.
- Raccolta e catalogazione di ricette tradizionali
- Organizzazione di premi, concorsi e degustazioni guidate.
- Coinvolgimentodei ristoratori calabresi in Italia e nel mondo per creare una rete internazionale di ristoranti tipici
- Progettazione di un’esposizione permanente incentrata sulla cucina calabrese, attraverso documenti, ricette, menù, libri di cucina antichi e moderni.
- Organizzazione di corsi di perfezionamento della cucina tipica calabrese per ristoratori e addetti ai lavori interessati ad accrescere il loro bagaglio di esperienze, anche nella prospettiva di coinvolgimento nel circuito dei Ristoranti dell’Accademia.
- Organizzazione di mini-corsi per gli iscritti all’Accademia e per appassionati di cucina tipica, allo scopo di far riscoprire i piatti della tradizione e tramandarli alle proprie famiglie.
- Organizzazione di eventi, sagre, manifestazioni, convegni e seminari di studio legati alla promozione della cultura e della tradizione enogastronomica calabrese, con particolare riferimento alla cultura contadina ed alle tradizioni rurali.
- Coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private, con l’offerta di collaborazioni culturali garantendo assistenza selettiva nella ricerca di iniziative utili alla promozione della Calabria e dell’enogastronomia di alta qualità.
- Azioni di collaborazione con le Università regionali ed Istituti Alberghieri anche attraverso concorsi per gli allievi su piatti di cucina calabrese, per stimolare l’interesse dei professori e degli studenti
- Creazione de “I percorsi della tradizione”: itinerari agro-eno-gastronomici nelle varie aree della Calabria, ideati per coinvolgere in modo organico agricoltori, ristoratori, agriturismi, sollecitando un impegno di qualità per il turismo rurale.
- Promozione di iniziative tese a stimolare politiche di recupero e diffusione delle peculiarità dell’ambiente rurale calabrese; promozione di iniziative che abbiano la caratteristica comune di puntare a favorire lo sviluppo integrato del territorio, secondo una logica di sviluppo sostenibile e di integrazione nell’economia globale
- Azioni tese al recupero di varietà di frutti, ortaggi e piante della tradizione contadina calabrese, finalizzate ad obiettivi specifici: contribuire al recupero ed alla catalogazione di varietà vegetali autoctone, favorendo l'attuazione delle politiche e delle normative comunitarie in materia di natura e biodiversità, sia a livello locale sia regionale; sostenere l'ulteriore sviluppo e attuazione delle reti esistenti, compresi gli habitat e le specie costiere e marine, lacustri, montane e collinari. Sostenere il miglioramento della governance ambientale, favorendo una maggiore partecipazione dei soggetti interessati, al processo di consultazione e all'attuazione della politica e della legislazione in materia di natura ambiente rurale e biodiversità, salubrità degli alimenti, recupero delle tecniche di produzione e conservazione dei prodotti tipici.
- Implementazione di progetti ed iniziative della Regione, delle Camere di Commercio, dei Consorzi e degli Enti di promozione in Italia e all’estero, per contribuire all’incremento dell’economia, del turismo e dell’immagine della Calabria.
Il ricco e caratteristico patrimonio enogastronomico calabrese, abbandonato negli anni passati per un malinteso senso della modernità, merita di essere riscoperto, valorizzato e diffuso, prima di tutto alla luce del legame che, da sempre, unisce la storia socio-economica ed antropologica della regione all’attività agricola.
Gli obiettivi, seppure ambiziosi, che si propone di perseguire e raggiungere l’Accademia, muovono dalla passione e dall’abnegazione dei soci promotori, consapevoli di dover scardinare il muro di indifferenza che, talvolta, si annida nelle stesse istituzioni, e soprattutto del ruolo decisivo e fondamentale che l'enogastronomia e il turismo possono costituire per lo sviluppo culturale, sociale e lavorativo della Calabria.