Il territorio
Nel suggestivo tratto di costa tirrenica compreso tra Tortora e Diamante, si coltiva uno dei frutti più esclusivi e particolari non solo della regione, ma di tutta Italia e del mondo. La sottile striscia pianeggiante che si snoda a ridosso del litorale, e che prende nome proprio di Riviera dei Cedri, attraversa i comuni di Aieta, Belvedere Marittimo, Bonifati, Buonvicino, Cirella, Diamante, Grisolia, Maierà, Orsomarso, Papasidero, Praia a Mare, Sangineto, San Nicola Arcella, Santa Domenica Talao, Santa Maria del Cedro, Scalea, Tortora, Verbicato. Qui e nel tratto vallivo che costeggia il torrente Corvino, tra i comuni di Buonvicino e Diamante le profumate cedriere crescono al riparo del vento, protette dalla presenza della Catena Costiera Appenninica e risentono dei benefici influssi del clima marino; si determina così una zona microclimatica ottimale per la coltivazione del cedro che necessita di terreni sciolti e freschi e di aria temperata d’inverno e ventilata d’estate.
Il prodotto
Il cedro (Citrus Medica) è una pianta orientale, originaria dell’Asia; in Calabria, rappresenta una delle coltivazioni storiche, introdotta dagli Ebrei che, nella nostra regione, furono presenti per diversi secoli e fino al XVI, quando iniziò la loro espulsione dalla penisola italiana. La varietà più diffusa, in esclusiva sul territorio della Riviera, è la Liscio Diamante, ritenuta la migliore al mondo per caratteristiche organolettiche. Belli, fragranti, dalla polpa esigua e dalla buccia carnosa e profumatissima, dopo la raccolta, i cedri sono sottoposti ad una laboriosa lavorazione che li rende adatti alla canditura. Numerose piccole aziende, nel territorio della Riviera dei Cedri, lavorano per confezionare vari prodotti dolciari - caramelle, geleés, liquori, sciroppi, marmellate yogurt e bibite - dal sapore inconfondibile. Un prodotto decisamente particolare, di cui era grande estimatore il Dannunzio, è ilpanicello, un involto di foglie di cedro in cui sono racchiusi i chicchi appassiti di uva zibibbo, aromatizzati con pezzetti di buccia dell’agrume. Relativamente di recente, l’utilizzo del cedro si sta diffondendo anche nelle vivande salate; straordinario è l’olio aromatizzato al cedro, ideale per condire insalate, pesce e carni bianche.
La curiosità
Una parte della produzione cedricola calabrese è destinata ad un uso rituale; i cedri kosher o kasher (cioè adatti, secondo le prescrizioni bibliche della Torah e rispondenti a precise caratteristiche e regole già dalla coltivazione) sono un elemento indispensabile della Festa di Sukkot, la Festa delle Capanne o dei Tabernacoli della tradizione ebraica. Per questo motivo, ogni anno tra agosto e ottobre, i rabbini di tutto il mondo si ritrovano a Santa Maria del Cedro, per acquistare i frutti che servono a celebrare il rito.
Il Consorzio
lI Consorzio del Cedro di Calabria è nato nel 2000, per volontà di cedricoltori, trasformatori e commercianti del cedro, allo scopo di promuovere la coltura cedricola, in tutta la sua filiera, ma anche la cultura connessa alla presenza dell’agrume sul territorio. Dal 2006, il Consorzio è un organismo di diritto regionale, con sede nel comune di Santa Maria del Cedro, presso il “Carcere dell’Impresa”, un edificio medievale restaurato che è anche Centro polivalente per la Coltura e la Cultura del Cedro. Il presidente è Angelo Adduci. Info e contatti www.cedrodicalabria.it Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. L’Accademia Internazionale del Cedro Da lungo tempo, il presidente dell’Accademia Internazionale del Cedro, Franco Galiano, si prodiga per la diffusione della conoscenza dell’agrume. Gli studi condotti da Galiano hanno spaziato dalla religione alla mitologia, passando per il teatro, la letteratura, la storia e la gastronomia. Sede Operativa (c/o Centro Polivalente): Località Impresa - 87020 S. Maria del Cedro (CS)